La scoperta di vita su altri pianeti è un tema che suscita un’innumerevole quantità di domande e riflessioni. Così, l’Agenzia Spaziale Americana, la NASA, ha deciso di immergersi in questo dibattito coinvolgendo non solo scienziati e ricercatori, ma anche leader spirituali di diverse religioni. I rappresentati di fedi come il cristianesimo, l’ebraismo e l’islam sono stati convocati per esplorare come la potenziale rivelazione di forme di vita extraterrestre potrebbe influenzare le credenze e le pratiche religiose.
In un singolare progetto, la NASA ha invitato 24 teologi a partecipare a un programma di studi presso il Center of Theological Inquiry all’Università di Princeton, nel New Jersey. Questo particolare centro ha ottenuto una sovvenzione dell’Agenzia Spaziale targata Stati Uniti pari a 1,1 milioni di dollari nel 2014. L’intento di questa iniziativa è chiaro: costruire “ponti di comprensione” fra accademici provenienti da vari ambiti, scienziati e decisori politici su tematiche di grande rilevanza globale. È evidente che la ricerca di vita extraterrestre si inserisce in questo contesto, portando con sé questioni etiche, filosofiche e spirituali che richiedono una profonda riflessione.
Dunque, alla NASA non sfugge il fatto che l’eventuale scoperta di forme di vita al di fuori del nostro pianeta possa avere conseguenze significative non solo sulla scienza, ma anche sulla spiritualità. La possibilità di affrontare questi temi con una prospettiva multidisciplinare permette di esplorare nuovi orizzonti di ragionamento e comprensione, cercando di considerare le varie sensibilità e credenze delle diverse culture. In questo modo, la NASA si prefigge di avviare un dialogo fra scienza e religione, un tema talvolta considerato controverso ma sempre rilevante.
Come le religioni potrebbero rispondere alla vita extraterrestre
Il programma si propone di valutare la reazione delle principali religioni riguardo all’eventualità di vita oltre il nostro pianeta. Infatti, la scoperta di queste forme di vita potrebbe portare a una revisione radicale del concetto di divinità e dell’origine dell’universo. L’effetto potrebbe essere paragonato al cambiamento che ha generato la teoria dell’evoluzione di Charles Darwin, la quale ha ribaltato credenze antiche che asserivano che ogni creatura fosse immutabile e determinata dal volere di una divinità suprema.
Il teologo Andrew Davison, proveniente dall’Università di Cambridge e parte del programma NASA, ha sottolineato l’importanza delle tradizioni religiose nel plasmare le percezioni umane riguardo alla vita oltre la Terra. Le domande che sorgerebbero da una simile scoperta, e le risposte che le varie fedi potrebbero fornire, si pongono come elementi di riflessione attuale. È quindi fondamentale considerare, anche se le prime evidenze non dovessero emergere per decenni o secoli, quali potrebbero essere le implicazioni di un eventuale incontro con l’ignoto.
La visione della Chiesa cattolica sui possibili contatti alieni
In questo panorama di discussioni e ricerche, va segnalato che la NASA non è l’unica istituzione impegnata nel trattare simili questioni. Ad esempio, Papa Francesco ha chiarito che non considererebbe inaccettabile battezzare un alieno, qualora si presentasse in Vaticano con tale richiesta. Questo pone una riflessione interessante: non deve esserci un conflitto fra la fede in Dio e la possibilità di vita al di fuori della nostra Terra.
Le parole del Papa si inseriscono, in un contesto di ampiezza, ovvero considerando che esistono oltre 100 miliardi di stelle nella nostra galassia e più di 100 miliardi di galassie nell’intero universo. Pertanto, si può affermare che prepararsi a un possibile incontro con forme di vita che non conosciamo è una questione pertinente. Le istituzioni religiose, quindi, avrebbero bisogno di riflettere e discutere come queste scoperte potrebbero interagire con le loro credenze e la loro dottrina.
Con il mondo della scienza in fermento per le nuove scoperte e la spiritualità pronta a rispondere, la questione se siamo soli nell’universo oppure no continua a essere un tema che ci spinge a esplorare non solo ciò che ci circonda, ma anche noi stessi. Le risposte potrebbero rivelarsi più complesse e straordinarie di quanto immaginiamo.