Nel mese di dicembre, il nostro cielo si trasforma in un palcoscenico naturale dove va in scena uno degli spettacoli celesti più affascinanti dell’inverno: le Geminidi. Questa straordinaria pioggia meteorica regala momenti di pura meraviglia, con meteore che cadono luminose come stelle, senza però dover rischiare di essere oscurati dalle nuvole o dalla luce della luna. Questa corrente meteorica, che offre un’esperienza simile a quella delle più celebri Perseidi estive, può dirsi un vero regalo della natura, ma quest’anno l’appuntamento non sarà dei più fortunati.
Le Geminidi raggiungono il loro picco nelle ore notturne del 13 dicembre, quando si possono vedere fino a 120 meteore all’ora. Una cifra niente male, considerando che la magia di questo evento astronomico non è solo nei numeri ma anche nella loro brillantezza. Tuttavia, nonostante questa promettente quantità, le condizioni per ammirare il fenomeno non sembrano delle migliori. Secondo Paolo Volpini, esperto dell’Unione Astrofili Italiani, il manto nuvoloso che copre molte aree dell’Italia rende l’osservazione difficile. A complicare ulteriormente le cose, si aggiunge anche la luna quasi piena che illumina i cieli, rendendo le meteore meno visibili di quanto ci si aspetterebbe. Ma non disperate! Le Geminidi saranno attive fino a Natale, quindi ci sono chances di avvistamenti nei giorni successivi, se le condizioni atmosferiche lo consentiranno.
Anche se le Geminidi potrebbero rivelarsi elusive quest’anno, non tutto è perduto! Il mese di dicembre offre anche un’ottima opportunità per osservare alcuni dei pianeti più brillanti del nostro sistema solare. Venere e Marte, per esempio, si fanno notare nella prima parte della notte, con Venere che si tuffa verso l’orizzonte a Ovest, mentre Saturno si mostra maestoso a Sud-Ovest. È da non perdere l’occasione di osservare Giove, che brilla in cielo per tutta la notte, vertiginosamente elevato sull’orizzonte orientale subito dopo il tramonto. Marte, anch’esso visibile, aggiunge un tocco di fascino all’esperienza notturna. La notte del 13 dicembre, in particolare, la luna sarà affiancata all’ammasso stellare delle Pleiadi, creando uno spettacolo che promette di essere una visione memorabile. Una settimana dopo, invece, si troverà a fare compagnia a Giove, un’avvenimento da annotare nel proprio calendario.
Ma da dove arrivano, vi starete forse chiedendo, le Geminidi? Il loro progenitore è l’asteroide 3200 Phaethon, un corpo celeste riconosciuto per le sue particolarità. Questo oggetto non è solo un asteroide, nonostante sia il primo ad essere stato scoperto grazie all’impiego di un satellite nel lontano 1983, ma si comporta in modo simile a una cometa. Nel corso della sua storia, è probabile che Phaethon abbia subito una collisione con un altro corpo celeste, liberando frammenti di roccia spaziale che transitano nella nostra atmosfera ogni anno, accendendosi e dando vita al meraviglioso spettacolo delle stelle cadenti. Ma il mistero di questo asteroide non finisce qui; nel 2028 è prevista una missione giapponese, Destiny+, che avrà l’onore di osservare da vicino 3200 Phaethon, includendo anche il prelievo di campioni. Questa opportunità potrebbe quindi rivelare ulteriori segreti sulla genesi e la composizione di questo straordinario corpo celeste, offrendoci ulteriori chiavi per comprendere il nostro universo.
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