Treccani e l’inclusione dei neologismi emergenti
Treccani, un’istituzione fondamentale nel panorama linguistico italiano, si è finalmente accorta dell’importanza dei creator e dei nuovi linguaggi emergenti. In un tempo in cui i social media influenzano in modo predominante la comunicazione quotidiana, la Treccani ha deciso di aggiornare il suo vocabolario. Inoltre, per il 2024, ha introdotto cinque neologismi conosciuti nel contesto di TikTok: Pov, creator, demure, delulu e slayare. Queste parole non solo arricchiscono la lingua, ma raccontano anche un aspetto significativo della cultura digitale contemporanea.
La scelta di includere questi termini nella lingua italiana è estremamente rilevante. Massimo Bray, direttore generale di Treccani, ha dichiarato che nonostante queste parole siano state aggiunte, ci vorrà tempo prima che diventino parte integrante della lingua. Questo riconoscimento da parte di un’autorità come Treccani è un segnale che il mondo della comunicazione è in continua evoluzione. L’influenza dei social media ha portato a una vera e propria rivoluzione linguistica che, fino a poche generazioni fa, sarebbe sembrata impensabile. L’inserimento di neologismi così specifici riflette non solo un cambiamento linguistico, ma anche un cambiamento culturale, dove i creator – ossia coloro che creano contenuti originali – hanno un ruolo sempre più centrale nelle nostre vite.
Dietro a queste nuove parole c’è un intero universo di significati, usi e, soprattutto, un modo diverso di comunicare che influenzerà le generazioni future. È affascinante osservare come linguisti e filologi stiano ora cercando di comprendere e catalogare queste innovazioni, spesso nate in ambienti giovanili e informali. L’inclusione di termini come Pov e creator non è solo un atto di riconoscimento, ma anche un invito a riflettere sul potere del linguaggio vivente, in grado di adattarsi e trasformarsi in base alle necessità di chi lo utilizza.
Ora che Treccani ha introdotto queste parole, la curiosità sul loro significato cresce. Ecco una panoramica dei cinque neologismi, con le relative definizioni, che stanno già facendo il giro del web e delle conversazioni quotidiane:
POV: questo acronimo è l’abbreviazione di “Point of View”, ovvero “punto di vista”. È utilizzato in contesti vari, dai social media ai videogames, per descrivere una ripresa soggettiva in cui il creatore mostra il mondo attraverso la propria prospettiva, coinvolgendo così maggiormente il pubblico e creando un’esperienza più immersiva.
Creator: questo termine viene impiegato per riferirsi a chi genera contenuti originali, soprattutto in ambito video, per piattaforme digitali. I creator possono essere influenzatori, vlogger, o semplicemente appassionati che condividono le loro idee e creazioni online, trasformando la loro passione in una carriera a tutti gli effetti.
Demure: abitualmente usato per descrivere una persona che è elegante e riservata, il termine ha spesso assunto un tono ironico nei contesti social, dove può essere usato per deridere chi ostenta una compostezza forzata e un decoro che appare, per molti, più come una maschera che una reale espressione di sé.
Delulu: sta per “delusional”, e viene utilizzato per descrivere qualcuno che perde il contatto con la realtà, spesso sognando relazioni impossibili con celebrities o personaggi influenti. È un termine giocoso, ma anche critico, nei confronti di coloro che si lasciano andare a fantasie al di fuori del comune.
Slayare: questo verbo indica realizzare qualcosa in maniera eccellente, con grande successo. Nato nel linguaggio colloquiale dei social, è spesso usato per elogiare prestazioni che sorprendono e appagano, come un’ottima performance artistica o creativa.
La rapidità con cui i termini si diffondono è sorprendente, e questo fenomeno continua ad attirare l’attenzione di esperti e appassionati di linguistica. Bray ha sottolineato quanto sia importante interpretare i cambiamenti linguistici in tempo reale, soprattutto considerando che il contesto sociale e culturale attuale è molto diverso rispetto a quello di qualche decennio fa. I social media, la street art e molte altre forme di espressione contemporanea stanno infatti trasformando radicalmente la nostra comunicazione quotidiana.
È interessante notare come la Treccani stessa stia cercando di navigare in quest’acqua incerta, riconoscendo la propria responsabilità nel mantenere vive le tradizioni linguistiche mentre si adatta alle novità. La loro presenza online dal 1995 rappresenta anche un tentativo di modernizzare il proprio approccio, con la consapevolezza che il linguaggio deve rispecchiare i tempi che cambiano.
Rita Levi Montalcini, nota per la sua lungimiranza, è stata una delle ispirazioni nella nascita del progetto online della Treccani, sottolineando quanto sia fondamentale mantenere uno sguardo attento e aperto verso l’innovazione, rispettando però le radici della propria cultura. In un panorama linguistico in evoluzione, l’inserimento di questi neologismi rappresenta una sorta di ponte tra tradizione e modernità, un invito a considerare la lingua come un’entità viva, flessibile e sempre in movimento.
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