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La Cina lancia il terzo carico di satelliti Qianfan: ecco gli Starlink cinesi!

Il 5 dicembre, il mondo dell’astronautica ha assistito a un evento spropositatamente affascinante. Alle 5:51 ora italiana, dalla Cina è stato lanciato un razzo Lunga Marcia 6A, che ha portato con sé ben 18 satelliti destinati alla megacostellazione nota come Qianfan. Questo progetto, noto in gergo come Thousand Sails o Space Sails, rappresenta il passo più avanzato verso una costellazione di satelliti in orbita terrestre bassa che mira a offrire servizi internet a bassa latenza. In altre parole, una sorta di concorrente della famosa rete Starlink.

Il razzo che ha preso vita per questo storico evento è il Lunga Marcia 6A, un vettore che può trasportare fino a 4500 kg in un’orbita eliosincrona a quota di circa 700 km. Da notare che questo razzo ha già avuto tre precedenti lanci con esito positivo, ma va sottolineato che la sua affidabilità è un tema caldo di discussione. Infatti, ci sono stati almeno quattro precedenti lanci che hanno portato alla rottura dell’ultimo stadio in orbita, il che ha provocato la creazione di diversi detriti spaziali. Tuttavia, per ogni lancio della costellazione Qianfan non si sono ancora verificati questi problemi, il che è un dato molto rassicurante.

Dopo il lancio, la Shanghai Academy of Spaceflight Technology ha confermato la separazione corretta di tutti i satelliti con un comunicato stampa, generando un clima di entusiasmo nel settore aerospaziale. È interessante notare che Qianfan è gestita dalla Shanghai Spacecom Satellite Technology , un’azienda che ha recentemente ricevuto quasi un miliardo di dollari di finanziamenti. Questi fondi provengono non solo da investitori privati, ma anche da enti locali e statali cinesi, evidenziando l’importanza di questo progetto nel panorama tecnologico del paese.

La costellazione che punta in alto

Uno dei tratti distintivi della megacostellazione Qianfan è la sua imponente dimensione; si prevede che questa costellazione includerà cercando di raggiungere circa 14.000 satelliti. Di questi, ben 650 dovrebbero essere già in orbita entro il 2026. Le prospettive sono avvincenti, poiché nel 2025 la SSST ha intenzione di avviare la fornitura di servizi di connessione tramite questa rete innovativa. Considerando il crescente bisogno di connessioni rapide e stabili, è evidente che la Qianfan si stia posizionando come una valida alternativa nel panorama delle telecomunicazioni spaziali.

Attualmente, tutti i lanci della costellazione Qianfan sono stati orientati verso l’orbita polare, ma non è chiaro se e quando si intenderà cambiare strategia. In realtà, la costellazione OneWeb ha adottato un approccio simile posizionando i propri satelliti in orbita polare, sottointendendo che il numero iniziale di satelliti, sempre 650, ha un potenziale di connessione simile. Nel 2026, la SSST ha anche pianificato di ampliare i suoi servizi al Brasile, seguendo un accordo reso noto a novembre, il che potrebbe significare opportunità intriganti e un’espansione dei servizi di comunicazione in altre aree del mondo.

Il futuro della connettività spaziale

Con queste prospettive così promettenti, ci si chiede che impatto avrà una rete come Qianfan sull’accesso a internet globale. In effetti, se avrà successo, potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui comunichiamo e ci connettiamo, specialmente in regioni remote, dove le connessioni tradizionali non sono sempre disponibili o sono di scarsa qualità.

Un aspetto interessante riguarda il fatto che, oltre a fornire una rete di connessione, questa costellazione potenzialmente potrebbe anche contribuire alla ricerca scientifica e tecnologica, aprendo nuove strade per esperimenti spaziali e miglioramenti nei servizi di emergenza. Le opportunità si fanno eccitanti e gli sviluppi futuri sono davvero eccitanti. Con tutti questi fattori in gioco, il mondo dell’astronautica e delle telecomunicazioni è pronto ad osservare l’evoluzione della costellazione Qianfan e il suo impatto sul panorama globale della tecnologia.

Marco Maggioni

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