Quando si parla di esplorazione spaziale, ci sono aspetti affascinanti che vanno ben oltre l’aspetto di visibilità dei razzi. Uno degli aspetti più intriganti è sicuramente il rumore che questi giganti metallici emettono al momento del lancio. Recentemente, l’attenzione è stata catturata dall’ultimo lancio di Starship di SpaceX, il più grande razzo mai costruito, con una domanda che sorge spontanea: riuscirà a superare il leggendario Saturn V della NASA in termini di intensità sonora?
Negli anni ’60 e ’70, il Saturn V rappresentava il massimo della tecnologia spaziale, diventando simbolo delle avventure Apollo. Questo razzo era davvero imponente e il suo lancio era un evento che richiedeva pianificazione. Chiunque volesse assistere doveva trovare un posto a oltre 5 chilometri di distanza, a causa della straordinaria potenza del suo rumore. Grazie a registrazioni dell’epoca, sappiamo che il Saturn V generava picchi di 204 decibel, un livello che supera i 160 decibel tipici di un jet al decollo.
Folle di spettatori si radunavano ad osservare le storiche missioni lunari, ignari del fatto che quel rombo era un mix di ingegneria e fenomeni fisici che potevano creare preoccupazione. Infatti, il reale pericolo non era tanto per gli spettatori, quanto per il razzo stesso. Le onde sonore erano così potenti da intaccare la struttura del razzo, costringendo gli ingegneri a pensare a soluzioni innovative come le trincee d’acqua, progettate per attenuare il rumore. In un’epoca in cui la tecnologia spaziale muoveva i primi passi, la gestione del rumore era un tema colossale.
L’impatto sonoro di Starship: una nuova era
Passando alla moderna era dei razzi, Starship di SpaceX ha rappresentato un balzo in avanti, non solo in termini di dimensioni ma anche di potenza. Con i suoi 33 motori, questo razzo ha risvegliato un boato che ha scombussolato la rampa di lancio durante il suo primo volo nell’aprile 2023. Gli scienziati di Brigham Young University hanno registrato un rumore che viaggiava a oltre 120 decibel a dieci chilometri di distanza. I residenti delle località vicine hanno fatto sapere che le vibrazioni erano tanto intense da far tremare porte e finestre.
La spinta impressionante di 76 meganewton è più del doppio rispetto a quella del Saturn V, dimostrando la potenza di questo razzo. Tuttavia, il picco massimo registrato nei pressi della rampa di lancio ha raggiunto solo circa 150 decibel, un valore che, seppur notevole, risulta inferiore a quello del Saturn V. Questo porta alla considerazione che il rumore percepito non è solo legato alla potenza del razzo, ma varia anche a causa delle condizioni atmosferiche e del design della struttura di lancio.
Come NASA e SpaceX affrontano il rumore
Entrambe le organizzazioni, NASA e SpaceX, si trovano ad affrontare sfide simili nella gestione del rumore prodotto dai lanci. Durante il programma Apollo, si sono eseguiti vari test dettagliati per minimizzare il rischio connesso alle onde sonore. Oggi si applicano metodologie simili ai razzi moderni, come il Space Launch System della NASA e lo Starship stesso. È interessante notare come le condizioni atmosferiche, ad esempio un cielo coperto, possano amplificare l’intensità del rumore. Le onde sonore, in questi casi, si riflettono in modo tale da viaggiare molto più lontano.
Questo fenomeno spiega perché lanci avvenuti dalla Florida possano essere uditi a centinaia di chilometri di distanza. Con l’evoluzione dei razzi, come quelli progettati per le missioni su Marte o il SLS per viaggi verso la Luna, i futuri lanci si preannunciano davvero notevoli. Tuttavia, gli ingegneri continuano a concentrarsi su come bilanciare la potenza del razzo con la sicurezza ambientale, per garantire che il suono, per quanto impressionante, non comprometta in alcun modo le missioni.
La storia dei razzi, dal leggendario Saturn V a Starship, è un capitolo entusiasmante nell’avventura dell’umanità nello spazio, dove ogni lancio rappresenta un traguardo di ingegneria e progresso.