In questo giorno, i satelliti CSC Coronagraph e OSC Occulter, parte della missione Proba-3, sono stati preparati e integrati per il loro atteso lancio. Questa missione è frutto di una collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Indiana , con l’obiettivo di studiare la corona solare attraverso tecnologie all’avanguardia. L’evento si preannuncia affascinante e potrebbe rivoluzionare le osservazioni dell’attività solare.
La missione Proba-3: una sinergia internazionale
Proba-3, che sta per Project for On-Board Autonomy-3, rappresenta uno dei tanti risultati di una cooperazione internazionale che ha coinvolto circa 40 aziende in tutto il mondo. Questi enti provengono da ben 14 Stati Membri dell’ESA, uniti con l’intento di sviluppare questa innovativa missione. Con a capo Spagna e Belgio, il progetto mira a migliorare notevolmente le capacità di osservazione solare utilizzando tecnologia di volo di precisione in formazione. Per far fronte a tale ambizione, il CSC e l’OSC sono stati integrati con un sistema di assemblaggio verticale. Questo ha permesso di garantire che entrambi i satelliti possano operare in modo ottimale una volta lanciati. Il trasporto al pad di lancio è tutto programmato, con il lancio fissato per il 4 dicembre dal Satish Dhawan Space Centre a Sriharikota.
Dopo una fase di rifornimento di idrazina completata il 23 novembre, i satelliti saranno inseriti in un’orbita altamente ellittica nei cieli sopra la Terra. Ciò consentirà un’ottima visuale della corona solare. La peculiarità di Proba-3 risiede non solo nella sua ambizione di studiare il Sole, ma proprio nel modo innovativo in cui lo farà. Riuscire a mantenere un’accurata distanza tra i satelliti attraverso tecnologie di navigazione e monitoraggio rappresenta un passo avanti notevole per le future missioni spaziali.
Volo di precisione: le tecnologie che rendono tutto possibile
Al centro della missione Proba-3 vi è un sistema di volo di precisione senza pari che ha catturato l’attenzione di scienziati e ingegneri. I satelliti comunicheranno l’uno con l’altro tramite un sofisticato sistema di collegamento radio inter-satellitare. Questo strumento, fornito da Tekever in Portogallo, permetterà un monitoraggio costante e in tempo reale della distanza tra i satelliti mentre orbitano attorno alla Terra. L’aspetto più interessante è che i satelliti non dipenderanno da segnali esterni: utilizzeranno propri ricevitori di navigazione, progettati per stabilire la loro posizione nello spazio.
Proba-3 avrà un’orbita altamente ellittica che incrocerà anche le costellazioni di navigazione satellitare. Ma quando i due satelliti si avvicineranno a meno di 250 metri l’uno dall’altro, entrerà in gioco una varietà di tecnologie per il volo di precisione. Il Vision Based Sensor, ad esempio, è una telecamera grandangolare che seguirà un LED emesso dall’altro satellite, mentre un secondo sistema più fine utilizzerà moduli LED più piccoli per raffinare ulteriormente le capacità di posizionamento a meno di un centimetro. Tuttavia, ciò che rende Proba-3 ancora più sorprendente è la combinazione di queste tecnologie in modo sinergico, il che consente una gestione senza precedenti della formazione dei satelliti nel vasto vuoto spaziale.
Studiare la corona solare: gli strumenti della missione
Il cuore dell’innovazione di Proba-3 è rappresentato da due strumenti sofisticati: il coronografo CSC e l’occultatore OSC, concepiti per lavorare insieme in modo complementare. Con un peso rispettivo di 314 Kg e 231 Kg, i satelliti opereranno in una modalità che simula un’eclissi solare artificiale, proiettando l’ombra dell’occultatore sul coronografo per permettere osservazioni dettagliate della corona solare. La corona, infatti, è una regione del Sole che si manifestano solo in determinate condizioni, come durante le eclissi totali. Con metodi tradizionali, le osservazioni della corona sono state limitate, ma Proba-3 promette di cambiare tutto.
Il coronografo ASPIICS, acronimo di Association of Spacecraft for Polarimetric and Imaging Investigation of the Corona of the Sun, è dotato di un grande disco oscurante che consente l’osservazione della corona solare in modo mai visto prima. Questa tecnologia mira a fornire dati non solo sulla corona solare, ma anche su fenomeni come le espulsioni di massa coronale, che possono influenzare il clima spaziale e, di riflesso, la vita sulla Terra. Oltre a ASPIICS, la missione ospiterà anche strumenti come DARA e 3DEES. Questi strumenti misureranno l’irradianza solare e gli spettri degli elettroni nelle fasce di Van Allen, offrendo una visione completa delle interazioni solari.
L’obbiettivo di Proba-3 è molto più che un semplice studio della corona; è un’operazione scientifica complessa e affascinante che, grazie alla sinergia internazionale e alle tecnologie innovative, potrebbe rappresentare un grande passo avanti nella nostra comprensione del Sole e del suo impatto sulla Terra.