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OpenAI rallenta Sora: il generatore di video realistici non convince più?

Nelle ultime ore, ha fatto scalpore la notizia riguardante la pubblicazione dell’IA di Sora, sviluppata da OpenAI. Questo fatto è avvenuto in un contesto di contestazione da parte di alcuni artisti. Infatti, la società, guidata da Sam Altman, è stata sollecitata a prendere delle contromisure per prevenire eventuali problemi, dopo che circa 300 artisti avevano ricevuto l’accesso anticipato a Sora. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questa vicenda e le reazioni che ha suscitato.

In risposta alla lettera redatta dagli artisti, OpenAI ha deciso di sospendere l’accesso a Sora. Un portavoce dell’azienda, Niko Felix, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Washington Post, evidenziando il ruolo fondamentale degli artisti nel plasmare lo sviluppo del sistema. “Centinaia di artisti nel nostro programma alpha hanno contribuito a dare priorità a nuove funzionalità e misure di sicurezza”, ha affermato. Il rappresentante ha sottolineato come la partecipazione al programma sia totalmente volontaria, senza alcun obbligo di fornire feedback o di utilizzare lo strumento. Inoltre, OpenAI intende continuare a supportare questi artisti tramite sovvenzioni e altri eventi. La visione della società, come ha specificato Niko, è quella di considerare l’intelligenza artificiale come un potente strumento creativo, impegnandosi nel contempo a rendere Sora non solo utile, ma anche sicura per gli utilizzatori.

La lettera dei 19 artisti: richieste e preoccupazioni

Nella lettera pubblicata, i 19 artisti rivelano che molti di loro hanno attivamente partecipato al programma, offrendo feedback e segnalando bug senza alcun compenso. Tuttavia, esprimono la loro preoccupazione per il fatto che “alcuni tester selezionati saranno scelti tramite un concorso” e verranno ricompensati con una cifra irrisoria in confronto al valore sostanziale di PR e marketing che OpenAI otterrebbe. Queste affermazioni pongono interrogativi sulla giustizia e sull’equità del programma, evidenziando un sentimento di sfruttamento.

Nomi noti come Jake Elwes, Memo Akten, CROSSLUCID, tra gli altri, hanno firmato la missiva, manifestando di non essere contrari all’uso dell’IA ma disapprovando il metodo con cui il programma è stato attuato. I firmatari sperano che OpenAI possa diventare più trasparente e amichevole nei confronti degli artisti, supportando le arti ben oltre le semplici motivazioni pubblicitarie. È un chiaro invito all’argomento della responsabilità sociale nell’ambito della tecnologia, sollevando interrogativi sull’impiego equo delle risorse creative e sul rispetto per il lavoro degli artisti.

Le reazioni del pubblico e del settore artistico

Il dibattito suscitato dalla lettera ha aggiunto ulteriore combustibile al già acceso confronto tra sviluppo tecnologico e diritto d’autore, con tante persone interessate a capire meglio come le IA stiano influenzando la creatività. Molti artisti, in effetti, si sentono preoccupati per l’uso dei loro lavori dalle piattaforme che impiegano l’intelligenza artificiale. Si teme che tali sviluppi possano, in futuro, sminuire il valore del lavoro artistico o addirittura copiarlo. Il messaggio degli artisti sottolinea un’esigenza fondamentale di dialogo e collaborazione più profonda tra il mondo dell’arte e le aziende tecnologiche.

D’altro canto, c’è chi sostiene che l’IA rappresenti una nuova frontiera da esplorare, potenzialmente in grado di amplificare le capacità creative degli artisti e di dare vita a progetti originali. Come tutto nella vita, anche qui la sfida sta nell’integrare tecnologia e creatività in modo etico e rispettoso, in un’era in cui l’innovazione corre veloce. Le prossime mosse di OpenAI potrebbero essere determinanti e potrebbero segnare un cambiamento significativo nel rapporto tra artisti e intelligenza artificiale.

Il futuro di Sora e del suo utilizzo da parte degli artisti rimane incerto, ma sicuramente il dibattito ha acceso l’attenzione sulle questioni cruciali legate all’IA e alla creatività, spingendo per una maggiore consapevolezza e responsabilità all’interno del settore. Queste evoluzioni porteranno a discussioni sempre più serrate riguardo a come l’industria tecnologica e quella artistica possano coesistere ed evolversi insieme.

Marco Maggioni

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