In un contesto videoludico che si arricchisce costantemente di nuove esperienze, Stalker 2: Heart of Chornobyl emerge come un titolo intrigante e complesso. Franco dell’essere un semplice sparatutto, questo gioco invita i partecipanti a immergersi completamente nelle sue atmosfere, dove il mistero e il fascino della Zona si fondono in un unico e avvolgente panorama. Non solo i veterani della serie conoscono il prezioso equilibrio tra realismo e finzione che caratterizza questo mondo, ma anche i neofiti avranno l’opportunità di esplorare le straordinarie dinamiche di gioco, che promettono momenti memorabili e situazioni di forte impatto. Unendo elementi narrativi ed esplorazione in un’area vastissima, Stalker 2 riesce a catturare l’attenzione di ogni tipo di giocatore.
Un fattore cruciale da considerare per qualsiasi titolo videoludico che si rispetti sono le prestazioni e la capacità del sistema di gestire le tecnologie avanzate. Nella nostra analisi, ci siamo concentrati su due configurazioni ben distinte per capire le differenze nel comportamento di Stalker 2 in scenari di gioco diversi. Da un lato, abbiamo testato un sistema di fascia altissima, dotato di un processore Intel i9-14900K, 32 GB di RAM a 6000 MHz e una scheda grafica RTX 4090. Dall’altro lato, una configurazione più bilanciata, con un Intel i5-14600K, 32 GB di RAM a 5000 MHz e una RTX 4070 Ti Super. Confrontare queste due impostazioni ha permesso di avere un’idea chiara dell’ottimizzazione del gioco su diverse macchine e diapason di prestazione.
Stalker 2 è progettato per sfruttare le potenzialità della tecnologia di NVIDIA come il DLSS 3, che è letteralmente diventato un imperativo per molti titoli moderni, a causa della sua capacità di migliorare il frame rate senza compromettere la qualità visiva. C’è poi la funzione Frame Generation, che crea frame addizionali attraverso un’intelligente elaborazione basata su scene precedenti e successive. Anche il supporto NVIDIA Reflex è stato integrato per ridurre la latenza e garantire un’esperienza più fluida. Questi strumenti sono essenziali; tuttavia, per chi non possiede una GPU NVIDIA, l’opzione FSR 3.0 è sempre disponibile e offre un’alternativa valida.
Il gioco utilizza l’Unreal Engine 5, consentendo un’ottima varietà di settaggi per personalizzare l’esperienza. Al primo avvio, la configurazione predefinita è impostata su “Epico”, e gli utenti possono quindi senza problemi regolare aspetti come post-processing, qualità degli elementi ambientali e illuminazione globale. Questo permette una scalabilità che consente anche alle configurazioni più modeste di godere di un’esperienza visiva di livello notevole, con un gameplay più fluido e meno problematico.
Un altro aspetto che abbiamo voluto approfondire nella nostra prova è stato l’impatto delle patch sulle performance del gioco. Inizialmente, abbiamo giocato a Stalker 2 in versione pre-lancio, per poi testare il titolo aggiornato con il day one patch. Fin dai primi minuti, la resa grafica ha subito catturato la nostra attenzione, specialmente per gli effetti luminosi e la gestione dell’HDR. Tuttavia, i primi venti minuti del gioco, ambientati in notturna, hanno reso evidente che con l’arrivo della luce, si sono manifestati anche alcuni limiti grafici, con una qualità che variava dall’accettabile all’ottima in punti diversi. Sebbene ci siano stati momenti di raffinatezza quasi fotorealistica, non si può dire che l’esperienza fosse sempre allo stesso livello, specialmente se paragonata a titoli concorrenti come Metro: Exodus, noto per i suoi effetti speciali di alta qualità.
La nostra principale attenzione era rivolta, ovviamente, alle prestazioni del gioco. All’inizio, la versione preliminare funzionava abbastanza bene, finché, durante un episodio specifico di gameplay, l’incontro con una serie di lanterne nella prima città visibile nel gioco ha portato a un significativo calo del framerate, costringendoci a fermarci. Questo ha messo in evidenza l’importanza di testare i giochi nella loro versione finale, piuttosto che su build preliminari, e Stalker 2 non faceva eccezione. La patch del day one ha certamente migliorato molti aspetti, ma alcuni bug permanenti e cadute di frame casuali hanno continuato a emergere, costringendoci a riavviare frequentemente.
Con tutte le considerazioni fatte, è chiaro che le performance generali di Stalker 2 sono risultate soddisfacenti su entrambe le configurazioni testate, anche se le differenze tra le gazebo high-end e quelle più moderate sono state evidenti. Soprattutto con la RTX 4090, l’esperienza è da considerarsi senza limiti, seducendo con il suo potenziale anche in 4K dove si riescono a mantenere valori sopra i 100 fps. Abbiamo addirittura raggiunto una media di 170 fps in 1080p, una risoluzione che questa scheda grafica gestisce a meraviglia.
Dall’altro lato, la RTX 4070 Ti Super si è comportata egregiamente, segnalando risultati altrettanto buoni, anche se con un piccolo decremento nelle prestazioni in 4K, dove abbiamo registrato 78 fps medi. È ovvio che i risultati registrati dipendono dal contesto di gioco e dalle impostazioni utilizzate, e i valori possono variare notevolmente nei frenetici centri abitati, soprattutto in situazioni con molti NPC. In tali circostanze, le richieste sulla CPU e sulla scheda grafica aumentano incredibilmente, portando a cali del frame rate. Per chi volesse vivere appieno l’esperienza contaminata di Stalker 2, dunque, una buona configurazione hardware è un elemento fondamentale.
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