Un’importante scoperta nel campo dell’astrofisica ha recentemente attirato l’attenzione degli scienziati, aggiungendo un altro tassello al grande puzzle dell’universo. Un gruppo di ricercatori, guidati dal dottor Mohamed Abdullah, ha misurato per la seconda volta la quantità totale di materia nell’universo, giungendo a risultati affascinanti che aprono nuove strade alla ricerca cosmologica. Questo studio, pubblicato nel settembre 2023 sull’Astrophysical Journal, svela che la materia costituisce circa il 31% dell’universo, una scoperta che solleva domande intriganti sulle sue componenti e sulla loro natura.
La materia nell’universo ha delle proporzioni interessanti. Secondo quanto riportato dallo studio, solo il 20% della materia totale è definita “ordinaria”. Cos’è la materia ordinaria? Essa include tutto ciò che possiamo osservare: stelle, galassie, atomi e, naturalmente, la vita come la conosciamo. L’autore principale dell’articolo, Mohamed Abdullah, rivela che l’80% della materia è classificata come materia oscura. Ma attenzione! La materia oscura rimane un mistero per gli scienziati. La sua esistenza è confermata dalla sua influenza gravitazionale, ma la sua vera natura potrebbe risiedere in particelle subatomiche ancora sconosciute. Questo porta a una riflessione sulla vastità e sull’ignoto che ci circonda. Un universo così grande eppure così pieno di mistero è un motivo in più per continuare a esplorare e capire meglio ciò che ci circonda.
La scoperta della proporzione della materia è fondamentale per una comprensione complessiva del funzionamento dell’universo. Grazie a studi come questo, i ricercatori possono confrontare la quantità di materia visibile che riescono ad osservare con quella invisibile. Ma come si può calcolare la quantità di materia in un qualcosa di così vasto e indefinito? Ecco dove entra in gioco la metodologia adottata dal team di ricerca.
Ma come hanno fatto questi scienziati a misurare la quantità totale di materia nell’universo? Gillian Wilson, coautrice dello studio, ha spiegato che la loro strategia consisteva nel confrontare il numero e la massa degli ammassi di galassie per unità di volume. Questo confronto viene effettuato utilizzando sofisticate simulazioni al computer. Per farla semplice, gli ammassi di galassie si sono formati nella vastità cosmica da materia collassata nel corso di miliardi di anni. Questo collasso sotto la forza della gravità ha reso la loro distribuzione molto sensibile alle condizioni cosmologiche in atto. Quindi, una misurazione accurata della massa di un ammasso di galassie è cruciale per avere un’idea della quantità totale di materia nell’universo. Eppure, la maggior parte della materia rimane invisibile, il che rende tutto più complicato.
Per aggirare questo ostacolo, il team ha utilizzato un modo indiretto per calcolare la massa. Si è preso in considerazione che gli ammassi più massicci, guarda caso, contengono un numero maggiore di galassie. Questo esprime come la massa dell’ammasso possa essere stimata contando le galassie. E così, i ricercatori sono riusciti a trovare una corrispondenza tra il numero e la massa osservati degli ammassi di galassie e le stime derivate dalle simulazioni. Un risultato sorprendente ha rivelato che l’universo consiste di un impressionante 31% di materia totale.
La relazione tra le osservazioni e le simulazioni è stata confermata quale indicatore chiave per comprendere il cosmo. Tale scoperta, perciò, porta a una riflessione sull’esperienza collettiva dell’umanità nella sua continua ricerca di risposte. La squadra di ricercatori ha anche confrontato le loro scoperte con i dati del satellite Planck, noto per le sue rilevazioni della radiazione cosmica di fondo. Ed è proprio da qui che sono giunti a questa affascinante percentuale di materia totale nell’universo. Gli scienziati continuano a scavare nella complessità della realtà che ci circonda, uncovering nuove informazioni e ampliando continuamente le frontiere della conoscenza.
Mentre il lavoro di ricerca procede, ci auguriamo di ottenere risposte su cosa componga esattamente questa materia oscura e quali misteri ancora ci riservi l’universo. Ogni passo fatto in questa direzione è un passo in avanti verso la comprensione del nostro posto nell’immenso e complesso cosmo. Chi lo sa, potremmo scoprire cose impensabili in un futuro che sembra sempre più intrigante.
Scopri il corso online "Introduzione alla nucleosintesi stellare", guidato dall'astronomo Umberto Battino, per esplorare la…
La faida tra Drake e Kendrick Lamar si intensifica con una causa legale che coinvolge…
Scopri il monitor MSI G2412F in offerta per il Black Friday: sconto del 44% a…
Anthropic ha aggiornato il chatbot Claude, introducendo la personalizzazione delle risposte per un'interazione più autentica.…
La recente scoperta di acqua nel Valles Marineris su Marte, grazie all'orbiter ExoMars, apre nuove…
La procura di Catania ha condotto il più grande blitz contro la pirateria audiovisiva in…