La meravigliosa isola di Capri, conosciuta per le sue bellezze naturali e le sue tradizioni, cela un universo di storie e esperienze legate agli oliveti. Recentemente, un evento ha acceso i riflettori su questo aspetto meno noto. La presentazione del libro “Gli olivi di Capri. Una storia di agricoltura eroica,” ha riunito appassionati e curiosi presso la Tipografia Bonvini di Milano. Un’opera firmata dalla talentuosa Simo Capecchi, urban sketcher e illustratrice per DOVE. L’evento, moderato da Giovanni Moro, ha visto la partecipazione di Carlo Lelj Garolla, un membro attivo dell’associazione L’Oro di Capri, che ha dato vita a iniziative fondamentali per la valorizzazione degli oliveti dell’isola.
Un libro che racconta l’agricoltura eroica
Il volume, frutto di un’idea di Gianfranco D’Amato, esplora il ciclo della coltivazione degli olivi a Capri attraverso un modo unico e coinvolgente. Non si parla solo di agricoltura, ma di storie e visioni, narrate con passione e artigianalità. Con i suoi disegni dal vero, Simo Capecchi ha documentato ogni fase, partendo dalla semina del sovescio in inverno, passando per la fioritura primaverile, fino alla raccolta estiva e all’imbottigliamento autunnale. Un lavoro in cui il rigore della documentazione si mescola a un tocco decisamente poetico, capace di far trasparire quel che c’è di profondo nell’esperienza di chi lavora la terra. “Le sfumature dei colori fuori stagione sono incredibili,” ha osservato l’autrice, rivelando un’anima profonda del paesaggio caprese che raramente viene percepita.
Capecchi ha portato i presenti in un viaggio sensoriale, con l’idea che ogni olivo rappresenti non solo una pianta, ma un racconto, una memoria vivente di un’arte che per secoli ha plasmato l’isola. Le pagine del libro diventano una finestra su un mondo in continua evoluzione, dove il legame fra l’uomo e la natura si fa sempre più forte, mostrando come agricoltura e cultura possano intrecciarsi in modi inaspettati.
L’associazione l’Oro di Capri
Un ruolo chiave nel libro è svolto dall’associazione L’Oro di Capri, la cui iniziativa ha contribuito, e continua a farlo, alla rinascita del paesaggio agricolo di Anacapri. Negli ultimi dieci anni, attraverso un intenso lavoro di recupero, oltre 50 ettari di oliveti precedentemente abbandonati hanno respirato nuovo vigore. I membri dell’associazione non solo si concentrano sulla produzione di un olio extravergine biologico di qualità superiore, ma sono anche impegnati a custodire, riportare alla luce e valorizzare tradizioni locali dimenticate. Carlo Lelj Garolla ha enfatizzato l’importanza di ritrovare un legame profondo con il paesaggio: “C’era solo vegetazione incolta prima. Questo progetto va oltre l’agricoltura, contribuendo a una revisione del nostro legame con la storia dell’isola,” ha spiegato, evidenziando un aspetto fondamentale della missione dell’associazione.
Il lavoro che stanno svolgendo è davvero un modello da seguire, anzi, un esempio di come la passione coltivata possa trasformare non solo il territorio, ma anche le comunità che vi abitano. Il volume di Capecchi si fa quindi portavoce di un messaggio più ampio, un manifesto in favore di un turismo consapevole e sostenibile, in cui la valorizzazione dell’ambiente e l’attenzione alla storia siano messe in primo piano.
L’isola sconosciuta: un viaggio tra storie e natura
Durante l’evento, Simo Capecchi ha condiviso le sue esperienze, rivelando come la pratica del disegno dal vero le abbia permesso di scoprire una Capri diversa, lontano dai soliti cliché turistici. Un’immagine di un’isola viva, dove gli olivi millenari raccontano storie di resistenza e di tradizione. “Disegnare sul posto è quasi come meditare. Ti costringe a fermarti e a prestare attenzione a ogni minimo particolare,” ha detto, spiegando come la sua arte sia diventata un modo per connettersi con la natura e con le persone che la vivono quotidianamente.
Le illustrazioni che accompagnano il libro, unite a testi evocativi, danno vita a un percorso visivo e narrativo che attraversa le terrazze di Anacapri, i suoi paesaggi caratterizzati dal verde argenteo degli olivi e dalle storie di agronomi e giardinieri. I piccoli protagonisti della storia sono anche i bambini delle scuole locali, che hanno partecipato a questa iniziativa di recupero, piantando nuovi alberi e lasciando la loro impronta nel futuro. Un modo, questo, per far crescere una nuova generazione di custodi di una terra che ha troppo da offrire per essere dimenticata.
Il ritorno agli oliveti abbandonati
Uno dei punti salienti del lavoro dell’associazione è il recupero degli oliveti abbandonati. Carlo Lelj Garolla ha menzionato le sfide affrontate in questo contesto, ma anche gli studi annessi per conservare le varietà autoctone, i quali sono stati affiancati da lavori di datazione al carbonio 14. Questi studi hanno rivelato la presenza di piante ultra centenarie e addirittura di un olivo millenario, aprendo così una finestra su un passato affascinante. Questo viaggio temporale è il cuore pulsante del libro di Simo Capecchi, il quale riesce a evocare emozioni profonde e invita i lettori a esplorare una Capri che va al di là delle immagini in cartolina, un’articolata tessitura di radici, olivi, storie e sfide che meritano di essere ascoltate e raccontate. Un appello pertanto a esplorare e scoprire, a intraprendere un percorso che unisce storia, paesaggio e l’uomo in un abbraccio perfetto.