Con il recente volo di Starship , SpaceX continua a spingere i limiti dell’esplorazione spaziale. Questo importante evento ha avuto luogo alla fine della giornata, precisamente alle 23:00 del 19 novembre, dalla base di Starbase, situata al confine tra Texas e Messico. L’approccio rapido di SpaceX, che ha impiegato solo cinque settimane per organizzare questo nuovo lancio, evidenzia non solo l’efficienza dell’azienda, ma anche come le infrastrutture siano state ottimizzate per sostenere un numero crescente di missioni.
Uno dei punti salienti di questo sesto volo è stata la significativa evoluzione delle infrastrutture di terra di SpaceX. Negli scorsi lanci, i lavori di manutenzione erano più lunghi e complessi, ma in questo caso si sono rivelati molto più semplici, aprendo la strada a una maggiore frequenza di lanci. L’azienda sembra aver trovato il giusto equilibrio tra tecnologia e praticità, facilitando in modo notevole le operazioni di preparazione e lancio. Ma cosa significa tutto ciò in termini di performance e sviluppo? La risposta è che dimostra un forte incremento della capacità di operazione e del know-how tecnico.
Tuttavia, nonostante i progressi, non tutte le manovre sono andate come pianificato. Dopo il precedente successo, dove SpaceX aveva catturato il razzo Super Heavy al volo, questa volta il Booster 13 è rientrato nel Golfo del Messico senza possibilità di recupero. Non ci sono stati dettagli specifici su cosa abbia causato l’impossibilità di effettuare una cattura controllata, lasciando aperte numerose domande sull’affidabilità delle nuove modifiche tecniche implementate.
L’innovativa manovra di hot staging
Nella missione IFT-6, SpaceX ha sapientemente puntato a testare i limiti del razzo, spingendo i sistemi al loro massimo. Infatti, la fase di lancio ha avuto luogo senza problemi rilevanti, con l’accensione simultanea di tutti e 33 i motori Raptor del Booster 13. Circa 150 secondi dopo il decollo, si è verificata la manovra di “hot staging,” un’opzione innovativa che prevede lo spegnimento dei motori del primo stadio mentre il secondo stadio si accende. Questo metodo, sebbene avanzato, ha suscitato qualche preoccupazione tra gli esperti del settore. Eppure, rappresenta un passo importante verso una visione di razzi più agili e performanti.
Quando i commentatori di SpaceX hanno annunciato la funzionalità di Mechazilla, il sistema progettato per la cattura dei razzi, l’aspettativa era alta. Ma dopo che è stata effettuata una manovra di boostback burn, la decisione di ammarare il razzo è stata improvvisa e ha colto un po’ tutti di sorpresa. I dettagli tecnici riguardo la decisione non sono stati comunicati, ma ciò non toglie che la missione ha raggiunto vari traguardi significativi.
La Ship 31: un volo di test che ha sorpreso
Mentre il Booster 13 ha affrontato delle sfide, la Ship 31 ha continuato il suo corso verso l’Oceano Indiano a una velocità incredibile, precisamente di 27.000 km/h. Ma ciò che rende davvero interessante questo volo è l’installazione del sistema di carico e rilascio per i satelliti Starlink, che è stato testato in questo volo. Anche se non c’erano satelliti a bordo per il volo IFT-6, è stata portata una banana come carico utile per le prove, un tocco curioso e divertente che mostra quanto SpaceX sia aperta all’innovazione.
Un momento cruciale della missione è stato circa 37 minuti dopo il decollo: l’accensione di un motore Raptor nello spazio. La capacità di avviare un motore nello spazio non solo è storica, ma costituisce una sfida notevole per le questioni tecniche, specialmente per la gestione del propellente in una situazione di assenza di peso. SpaceX ha preferito evitare l’uso dei serbatoi principali per questo esperimento, consentendo un test più controllato e mirato della tecnologia.
Guardando al futuro: Raptor e missioni lunari
Sebbene l’obiettivo della cattura al volo non sia stato raggiunto, SpaceX ha fatto significativi progressi con questo volo. L’avvio di un motore Raptor nello spazio rappresenta un evento fondamentale, essenziale per le prossime missioni di rientro e per l’entry burn. La sofisticatezza di questi passaggi non deve essere sottovalutata, in quanto ogni operazione deve essere eseguita con estrema precisione per evitare incidenti che potrebbero risultare fatali, non solo per la navetta, ma anche per l’immagine di SpaceX stessa.
Le immagini della Starship HLS, elaborata per il programma Artemis e progettata come un lander lunare, sono state rese note durante la diretta. Questi sviluppi posti in atto da SpaceX segnalano chiaramente l’importanza dell’innovazione continua e del miglioramento delle tecnologie di volo a lungo termine, per essere pronti a portare gli astronauti sulla Luna. L’attenzione è alta, l’attesa cresce, e gli appassionati di spazio continuano a seguire con grande interesse ogni nuovo volo e esperimento condotto dalla famosa azienda.