Le sneaker originali si distinguono ora dall’odore grazie all’intelligenza artificiale: scopri di più!

Le sneakers, simbolo di stile e cultura pop, affrontano il problema delle contraffazioni. La startup Osmo propone un’innovativa soluzione basata sull’olfatto per autenticare le calzature.

Le sneakers, una vera mania che ha conquistato tutte le generazioni, dagli adolescenti ai trentenni. Negli ultimi anni, questo particolare tipo di calzatura è diventato un vero e proprio fenomeno culturale, simbolo di stile e autonomia reale, capace di attraversare categorie sociali e di avere un impatto significativo sulla moda. Non solo sono amate per il loro design trendy, ma anche per l’idea di esclusività che portano con sé. Le ultime uscite, come le Nike Air Jordan o le Adidas Yeezy, masd di poco tempo fa, sono apprezzate e ricercate da un pubblico vastissimo, incoraggiando un mercato che evolve rapidamente.

Le sneakers, un vero accessorio streetwear, sono spesso vendute a cifre che sfiorano il ridicolo in certe circostanze. Molti non riescono nemmeno a immaginare quanto possa valere un paio di scarpe usate, se si considera che alcuni modelli ormai rari possono raggiungere valori astronomici all’asta. Tuttavia, c’è un rovescio della medaglia: la crescente domanda ha generato un mercato fiorente di contraffazioni. Secondo studi di piattaforme come StockX, il mercato delle scarpe contraffatte potrebbe portare a perdite di vendite enormi, con statistiche che parlano di circa 500 miliardi di dollari soltanto negli Stati Uniti nel 2024. Questo fatto non solo mette a rischio i produttori legittimi ma incide anche sulla fiducia dei consumatori.

Per contrastare efficacemente questo problema, i passi avanti nella tecnologia sembrano portare a soluzioni innovative. Incredibilmente, l’intelligenza artificiale ha trovato una sua applicazione nel riconoscere le scarpe vere da quelle finte, non tramite l’aspetto esteriore, bensì attraverso l’olfatto. Si, hai capito bene! Grazie ai progressi recenti, questa idea può sembrare curiosa, ma ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui percepiamo l’autenticità di un prodotto, rendendo il settore più sicuro. Alla base di questa rivoluzione ci sono delle startup che stanno raccogliendo sfide concrete per il futuro di questo mercato, cercando di proporre metodi diversi per autenticare le sneakers.

L’olfatto e la startup Osmo

Una delle startup più promettenti nel campo è Osmo, fondata da un ex ricercatore di Google, che ha avuto un’idea alquanto originale: autenticare le sneakers usando il loro odore. Questo metodo, sebbene peculiare, si basa sulla chimica e sui materiali delle scarpe. Per capire meglio, gli scienziati analizzano le firme olfattive di ogni materiale, dalla pelle alla gomma delle suole. Grazie ai sensori all’avanguardia, Osmo ha testato un sistema con una famosa azienda di rivendita di scarpe, rilevando una precisione sorprendente, superiore al 95% nel distinguere il vero dal falso.

Alex Wiltschko, co-fondatore di Osmo, ha espresso il suo pensiero sull’autenticazione, affermando che “nulla di ciò che vogliamo autenticare potrebbe avere un odore” chiaramente percettibile. Quindi è piuttosto come cercare di dare un’identità a un prodotto attraverso la sua composizione chimica. Vediamo che dietro questo progetto ci sia una visione più ampia, con l’intenzione di creare un sistema che possa davvero fare la differenza nel mondo della lotta contro le contraffazioni.

Dalla passione per i profumi alla tecnologia avanzata

L’approccio di Wiltschko è stato guidato da un amore per i profumi che nasce da giovanissimo. Infatti, la sua passione è scaturita quando a soli undici anni scoprì l’odore di un profumo rinomato. Da quel momento è iniziato un percorso di esplorazione che lo ha portato a realizzare che i profumi portano con sé non solo fragranze, ma anche simbolismi e status. Dopo aver completato i suoi studi in neurobiologia e aver ottenuto un dottorato in neuroscienze olfattive, ha lavorato per Google, focalizzandosi sull’uso dell’apprendimento automatico per mappare le molecole che portano gli odori.

Dopo aver trascorso anni raccogliendo preziose esperienze, nel 2023 ha creato Osmo, sognando una tecnologia che possa registrare i profumi in un luogo e riprodurli in un altro. Un’idea che sembra quasi incredibile, ma che promette di dare moltissimo nel campo della salute e della digitalizzazione in generale. Le ambizioni di utilizzare gli odori per scopi di diagnostica, ad esempio, sono qualcosa di veramente rivoluzionario, in quanto renderebbe possibile la prevenzione di malattie attraverso l’analisi degli odori del corpo umano.

Un futuro profumato: innovazioni della startup

Osmo sta anche lavorando allo sviluppo di un repellente contro le zanzare, volto a combattere la malaria, una malattia che ogni anno fa milioni di vittime. La lotta contro questa malattia è una delle priorità in molti paesi e la startup ha ricevuto milioni di finanziamenti dalla Fondazione Bill & Melinda Gates per sostenere questo progetto. Ecco quindi che differenziare questi elementi attraverso i profumi, oltre a rappresentare un’incredibile sfida tecnologica, ha una vera ragion d’essere pratica e utile.

Allo stato attuale, Osmo ha già raccolto un finanziamento di 60 milioni di dollari, dimostrando che l’idea di utilizzare l’IA per l’olfatto ha colpito nel segno. Con un approccio multifocale che riunisce varie discipline e tecnologie, la startup mira a creare molecole aromatiche più sicure e a migliorare l’efficacia della salute pubblica. Insomma, il mondo della moda, con le sue tendenze e con le sue sfide, si fa portavoce di una innovazione che promette di cambiarsi insieme a noi, con un futuro sempre più profumato e sicuro.